giovedì 22 dicembre 2011

Il presepe napoletano.



E’ tempo di Natale e perciò sembra giusto parlare del presepe, di cui è tradizione datarne la nascita  all’anno 1223 quando San Francesco, trovandosi a Greccio, sulle colline del reatino si fece portare una mangiatoia piena di fieno,un asino ed un bue. Suonarono a festa  le campane,accorse la gente del villaggio e San Francesco spiegò il Vangelo.
Si narra che in quella circostanza  nella notte gelida ed incantata la gente ebbe la visione di un miracolo:  Gesù  bambino in braccio a San Francesco.
Questa è l’inizio della tradizione del presepe(praesepium): un intreccio di storia ed arte che culmina certamente nel presepe napoletano.
Le opere presepiali napoletane sono un trionfo di luci, un’esplosione di colori, una straordinaria manifestazione di costume,e di artigianato che si avvicina all’arte.
Il presepio è affollato di personaggi ed animato da scenette popolari autentica espressione del popolo napoletano.
Quando si ammirano queste stupende opere d’arte come ad esempio il famoso presepio Cuciniello che si trova a Napoli nel museo San Martino, si fa fatica a scorgere la rappresentazione della natività che si perde nel groviglio animato e pittoresco  della vita popolare.
E’ proprio questa la caratteristica del presepe napoletano del settecento popolato da tanti personggi popolari : le donne al mercato, le tessitrici, gli acquaioli, i pescivendoli  i contadini ed artigiani di ogni genere.; persone sane e persone con difetti marcati come la gobba in napoletano tradotta in “scartiello”
Non mancano naturalmente i Re Magi che sono sempre realizzati con costumi esotici, variopinti ed orientaleggianti.
Insomma il presepe napoletano è considerato a ragione un vero capitolo della storia dell’arte in cui si distinguono artisti come Sammartino e Celebrano.

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